Solidarietà, l’antidoto all’indifferenza e all’egoismo

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Solidarietà antidoto all' indifferenza. One more light, Linkin park

La solidarietà può essere davvero l’antidoto all’indifferenza e all’egoismo?

In questi giorni, mi è sorto il dubbio che Aristotele sbagliasse a definire l’uomo “animale sociale”. Mi sono chiesta se dobbiamo rassegnarci a diventare individui sempre più cinici ed egoisti. Io stessa credevo che il cinismo fosse la stato ideale: chi non crede in nulla, non ha modo di rimanere deluso. E, come afferma il detto, “a pensar male si fa peccato, ma raramente si sbaglia”.

Perché sforzarsi di vedere il buono nelle persone? Perché investire sulla gentilezza e sulla generosità, quando il resto dell’umanità è un nemico pronto a pugnalarci?

Non c’è ragione di dispiacersi delle disgrazie altrui, quando ciascuno ha le proprie a cui pensare. Usiamo termini come “società” o “comunità” solo per abitudine, ma in realtà siamo atomi isolati, ognuno nel proprio mondo di dolori e, quando capita, gioie.

Non è questo l’unico scenario possibile. Non lo è se si riscopriranno valori come la solidarietà, l’empatia, la condivisione. Quella vera, non il surrogato a cui siamo abituati nella realtà virtuale.

La lotta all’indifferenza e l’adempimento del dovere di solidarietà

La cronaca ci riporta fatti come quello accaduto a Civitanova Marche, dai quali emerge clamorosamente il declino dei valori come il rispetto della dignità umana, la compassione e la solidarietà nei confronti del prossimo. Aldilà di chi ha messo fine ad una vita senza un motivo apparente, le critiche si sono concentrate sul comportamento indifferente o, peggio, morboso degli spettatori del dramma. Soprattutto chi ha preferito godersi lo “spettacolo” e condividerlo sui social, piuttosto che intervenire. Risparmiamoci i facili giudizi e capiamo come uscire da questo gorgo.

L’art. 2 della Costituzione italiana associa indissolubilmente la tutela dei diritti inviolabili della persona all’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Precisiamo, per coloro che credono che dovere di solidarietà significhi allungare una monetina ad un povero mendicante, che la solidarietà è il riconoscimento dell’altrui dignità personale. Ogni persona che riconosca all’altro lo stesso status non può non attribuirgli lo stesso rispetto.

Rispetto per l’altrui libertà, opinione, scelta, professione o occupazione, inclinazioni personali e così via.

L’uscita dal gorgo

Ogni tanto ci si ricorda di essere solidali con il prossimo, come quando si urlava dai balconi “Andrà tutto bene!” o si inneggiava sui social alla libertà dell’Ucraina. E poi, magari, si incrociano persone in difficoltà e si passa oltre, nella più totale indifferenza.

C’è chi mi chiede: “Perché gli uomini sono così cattivi e senza scrupoli?”. Qui si sprecherebbero le disquisizioni filosofiche sulla natura umana, sul libero arbitrio, ecc.

Io credo che non sia una questione di cattiveria, ma piuttosto di frustrazione e di insofferenza, mista a una buona dose di disinformazione e condizionamento psicologico. Il modello economico-sociale che stiamo portando avanti non è più sostenibile (ammesso che lo sia mai stato), sotto ogni punto di vista. L’individualismo, schiavista e avido di profitto, ci sta conducendo all’autodistruzione.

Nel nostro caso è quanto mai vero che “non ci si salva da soli, ma solo insieme”. Non è un utopia, bisogna solo costruire modelli sociali e produttivi, più solidali e che garantiscano un accesso più equo ed omogeneo ai beni essenziali.

Basterebbe già evitare di spargere odio e veleno nell’ambiente digitale, per migliorarci la vita a vicenda. Seminare positività e raccogliere solidarietà, questa è la via giusta per superare indifferenza ed egoismo.

Se vi è piaciuto questo contenuto, vi invito a ad approfondire il tema della verità ai tempi dei social.

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Pubblicato da chiaraincyberspace

Ho venticinque anni e vengo da un piccolo paese dell'Irpinia. Dopo la laurea in giurisprudenza ho avviato il mio blog, in attesa di capire cosa ne sarà del mio futuro.