Il bonus psicologo 2022 è attivo
Si tratta del primo strumento di sostegno pubblico alla salute mentale in Italia: il Bonus psicologo. Si era disposta la sua attuazione nell’ambito del cosiddetto decreto “Milleproroghe (d.l 30 dicembre 2021 n. 228, convertito con modificazioni dalla l. 25 febbraio 2022 n. 15). Il 27 maggio il Ministro della Salute ha firmato il decreto attuativo, che ne stabilisce il contenuto e modalità di erogazione. Se ne attende la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, dopodiché spetterà all’INPS predisporre la piattaforma, ricevere le domande, valutarle ed erogare il contributo, per un massimo di 600€, una tantum, per i soggetti il cui ISEE non superi i 50.000€.
In cosa consiste il Bonus?
Come, abbiamo detto si tratta di un contributo economico, in forma di voucher, erogato dall’INPS a favore di soggetti con ISEE fino a 50.000€, che avranno presentato l’ apposita domanda. Verranno beneficiati in via prioritaria i soggetti con reddito inferiore, a seguire gli altri fino ad esaurimento fondi. In tutto sono stati stanziati circa 10 milioni di euro.
Anche l’importo del bonus sarà variabile: fino a 600€ per ISEE inferiori a 15.000€, fino a 400€ per ISEE tra i 15.000 e 30.000€, fino a 200€ per ISEE tra i 30.000 e i 50.000€. Si è calcolato che una seduta di psicoterapia costi in media 50€, quindi il beneficio di 600€ dovrebbe coprire fino a 12 sedute. La condizione posta è utilizzare il bonus entro 180 giorni dalla sua erogazione presso uno psicologo aderente.
Si precisa, inoltre, che il beneficio andrà, non solo a chi è già in cura, ma anche a chi desidera intraprendere un percorso di terapia per problemi di ansia, depressione e affini.
Conclusioni
Sicuramente si tratta di una misura lodevole, considerando la grande attenzione che oggi si attribuisce alla salute mentale. A maggior ragione a seguito di un evento traumatico di enormi proporzioni, come la pandemia di coronavirus. E soprattutto con riferimento ai più giovani, che riscontrano sempre più spesso problematiche psicologiche e sociali. Fenomeni che trovano molteplici motivazioni, tra cui l’avvento dei social e la vita onlife, l’incertezza per il futuro, la sfiducia verso le Istituzioni e così via.
Nonostante ciò, sono condivisibili i timori relativi al peso economico della misura rispetto al bilancio dello Stato. Allo stesso tempo, i 10 milioni di euro stanziati potrebbero essere insufficienti per la nutrita platea di potenziali fruitori (fino a 16 mila persone). Ecco perché si prevede che si scatenerà una corsa ad inoltrare la domanda sulla piattaforma INPS (creando sovraccarico e disfunzioni). Il risultato sarebbe quello di soddisfare i più veloci e non i più bisognosi del supporto.
Per approfondire il tema si suggerisce la lettura dei seguenti articoli di corriere.it, di repubblica.it e di agendadigitale.eu.