Il Metaverso, tra realtà e utopia

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Metaverso tra realtà e utopia

Si sente parlare sempre più di Metaverso. Ma cos’è in concreto? Quanto c’è di reale dietro questo concetto al limite tra utopia e distopia?

Avrete notato, quando effettuate l’accesso ai vostri social, il logo “Meta“, accompagnata dal simbolo dell’infinito. Questo perché Mark Zuckerberg ha deciso di cambiare il nome della sua società, l’ex Facebook. Lo ha fatto per avviare un nuovo corso, andando oltre l’idea tradizionale di social network. Sulla scia di Zuckerberg, molte altre imprese e personaggi famosi hanno reso nota la loro presenza nel Metaverso. Ma com’è possibile dato che il Metaverso ancora non esiste? E forse non esisterà mai.

Il Metaverso nella letteratura distopica

Era capitato già con l’espressione “cyberspazio“, tratta dal romanzo distopico “Neuromancer” di William Gibson. Siamo all’interno del filone cyberpunk

Anche Metaverso è un termine coniato nell’ambito della letteratura fantascientifica, post-cyberpunk. Comparve nel .romanzo Snow Crash di Neal Stephenson del 1992. Si immagina questa sorta di universo parallelo, immateriale e completamente informatizzato. Questa realtà virtuale 3D è formata esclusivamente da dati. Nel Metaverso ciascuno è rappresentato dal proprio avatar, il proprio alter-ego digitale.

Dalla distopia alla realtà, dalla realtà all’utopia

Accade spesso che gli scenari rappresentati nei romanzi distopici si realizzino. Basti pensare al più celebre dei romanzi distopici, “1984″ di George Orwell. Evidentemente Zuckerberg è un appassionato del genere! Altrimenti non avrebbe scelto di investire in questo progetto, a dir poco azzardato. Infatti, pochi sono convinti che il Metaverso si realizzerà mai. Parliamo di una realtà completamente virtuale e informazionale, cioè composta da dati e non da materia. Si immagina di usare visori 3D e avatar per replicare tutte le azioni compiute nel mondo fisico. Si ipotizza di andare al cinema, al museo, in visita agli amici, senza muoversi da casa. Il tutto avverrà solamente nella realtà virtuale. Un’esperienza assimilabile all’utilizzo di un videogioco molto realistico.

Non si nega che la prospettiva abbia il suo fascino e molti potrebbero essere le implicazioni positive. Per alcuni il Metaverso sarà l’inevitabile evoluzione di Internet. Anzi l’estrema evoluzione della vita umana, integrata con le tecnologie. Quindi, se ne propone un’ idea del tutto utopica.

Problematiche relative al Metaverso

Non mancano posizioni critiche, anzi realistiche, che invitano alla prudenza. Sicuramente desta preoccupazione il fatto che il Metaverso si sviluppi a partire da investimenti privati. Quindi, come piattaforma “proprietaria”. Si teme che si verificheranno le stesse problematiche che si sono già proposte sulle piattaforme social attuali. Anzi, saranno ben più gravi: pensate all’identità dell’avatar, al suo statuto giuridico, alla possibilità di furti di identità.

Esistono già, come detto, alcune piattaforme che propongono esperienze del genere, di realtà virtuale o realtà aumentata. Ma non si tratta del metaverso. Non c’è alcun universo digitale, nel quale tutte le tecnologie siano integrate e interoperabili. Il ricorso a tale termine è molto spesso una scelta di marketing. Per saperne di più si possono leggere i seguenti articoli di digital4.biz e wired.it.

Non dimenticate di dare uno sguardo agli altri articoli, tra cui quello sui social network.

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Pubblicato da chiaraincyberspace

Ho venticinque anni e vengo da un piccolo paese dell'Irpinia. Dopo la laurea in giurisprudenza ho avviato il mio blog, in attesa di capire cosa ne sarà del mio futuro.